Federico
Mainenti
Accomodation Law: perché è l'unica legge che comanda l'allenamento?
6 novembre 2024
SpotifyPS non è un caso che alcuni coach continuino ad aggiornarsi proprio perché come nell'allenamento è necessario cambiare stimoli e continuare a porsi domande.
Vi siete mai trovati nella situazione in cui provate l'esercizio nuovo e figo lo provate lo tenete per un po', inizialmente vi fa venire un po' di doms e poi non succede più nulla anche se aumentate il peso o le ripetizioni.
É una cosa piuttosto normale in realtà, l'abbiamo provata tutti e dopo un po' di tempo cerchiamo un altro esercizio nuovo oppure smettiamo con quello che facevamo e torniamo sui nostri passi prima dell'ultima moda, o dell'ultimo articolo scientifico che abbiamo letto.
È un circolo vizioso, più che virtuoso, che attanaglia qualsiasi persone che abbia frequentato una palestra è normale e continuerà ad essere così nonostante le mille programmazioni, gli studi scientifici e il progresso nel mondo dell'allenamento, perché?
Perché da una parte l'idea media della ricerca della novità per diventare più grossi, forti e veloci senza considerare il corpo umano in toto, il quale risponde all'ambiente esterno adattandosi ad esso e non ragiona a senso unico se voi fate uno squat o vi caricate un masso sulle spalle non è che i vostri quadricipiti capiscono la differenza) ma piuttosto rispondendo agli stimoli esterni che vengono imposti, nel caso specifico della palestra sono i pesi che muoviamo.
Non parlo di stimoli in modo casuale, in quanto “un oggetto biologico sottoposto a stimoli costanti risponde con adattamenti decrescenti allo stimolo stesso” Zartiosky.
L'oggetto biologico siamo noi in questo caso, però è una legge che riguarda tutti gli esseri viventi presenti sul pianeta, pensateci.
Questa è la risposta al perché dopo aver trovato l'esercizio figo, incredibile e super mega iper produttivo dopo un po' diventa come gli altri e non da più risultati, o perché dopo un paio di mesi sarebbe meglio cambiare metodo di allenamento, o addirittura obiettivo.
La definizione sopra è anche il motivo per cui la programmazione in allenamento diventa cruciale per migliorare nel tempo.
Allo stato attuale i miglioramenti nelle tecniche di allenamento e soprattutto di programmazione hanno migliorato di molto la situazione evitando il più possibile realtà l'accomodation law.
Per fare un esempio il West Side Barbell è un ottimo esempio di programmazione in cui si alternano gli stimoli durante la settimana stessa degli allenamenti, e addirittura si cambiano gli esercizi ogni 3 settimane, mettendo più focus sull'accelerazione del bilanciere piuttosto che sulla forza massima. Intuitivamente non è facile capire il metodo e metterlo in pratica, studiandoci su e provando si portano a casa tutte le informazioni che ci servono. E nonostante il metodo abbia ormai qualche anno è tutt'ora usato e funziona se ben applicato anche in sala pesi, sempre se appunto prima è stato capito e vi è la possibilità di accedere ad una serie di attrezzature.
Mi preme sottolineare una cosa: anche questa programmazione prima o dopo vi farà entrare in stallo. É naturale che sia così, la scheda perfetta non esiste perché ciò che funziona oggi non funziona domani, o semplicemente perché a un certo punto vi annoia ciò che fate, e quindi va cambiato il programma.
La questione è appunto cercare strategie che nel tempo cambino creando stimoli più complessi rispetto agli attuali o, appunto, cambiando obiettivi.
Praticamente dovete mettere in discussione ciò che facevate e cambiarlo, rimettervi in difficoltà e superare anche questa prova, dovete evolvere per adattarvi ai nuovi obiettivi che vi siete posti.
Appena realizzate questo capite perché nei primi due anni di allenamenti, fatti in modo costante, i risultati si vedono e rimangono poi costanti se continuate ad allenarvi.
Capita, è capitato, e capiterà a tutti anche al fenomeno genetico, che manterrà più facilmente i risultati ma pure lui se non cambia gli stimoli rimarrà dov'è o peggiorerà (ricordate che l'ipertrofia a livello evolutivo non è per niente efficiente, se non serve il corpo elimina, semplice quasi disarmante, ed è anche uno dei motivi per cui si fa fatica a crescere nel tempo, e si cresce sempre meno).
Qualsiasi metodo di allenamento protratto nel tempo ad un certo punto arriverà ad una fine perché il corpo si è adattato o addirittura quel metodo è troppo e quindi produce uno stimolo inadattabile a voi.
Pensate per esempio a un massimale (non lo fate ogni settimana, si spera) o a quel principiante che entra in palestra e comincia subito con tecniche che ha copiato “da quello grosso” e così facendo rallenta i progressi, per esempio portando ogni serie a cedimento, pur non conoscendosi, rischia addirittura di farsi male e appunto rallentare ancora di più i progressi o addirittura prendere paura.
L'accomodation law va compresa e accettata, in modo che continuiamo a fare progressi e li facciamo con testa, e questo implica da una parte costanza nell'allenamento unita alla pazienza, dall'altra bisogna guardarsi allo specchio accettare che quel metodo o quel programma non funzionino più, e quindi cambiare obiettivo, programma e/o tecnica di allenamento, sentire i consigli di qualcun altro magari più esperto in quel particolare campo o obiettivo e cambiare. Cambiare per evolvere.
L'ambiente dell'allenamento dico sempre che è un po' lo specchio di quello che succede fuori dalla palestra, non molto tempo fa si è presentato un papà con suo figlio – che è una bella cosa – alla domanda “Volete che vi facciamo noi una scheda e vi seguiamo?” è seguita una risposta lapidaria “no no ci penso io che sono anni che mi alleno”. Solitamente non è una buona risposta, e non lo è stata nemmeno questa volta.
Non è del tutto colpa del papà, la cultura fisica degli anni 80-90 è tutt'ora dura a morire e una gran parte delle persone che si avvicinano alla sala pesi perpetuano errori già commessi proprio perché l'ambiente è sempre restio al cambiamento e all'evoluzione con persone che si allenano nello stesso modo da anni, nonostante infortuni o risultati mediocri o nulli, perché “si è sempre fatto così”. È il tipico atteggiamenti di chi non ha capito che il costo del cambiamento in realtà è molto basso e la risposta in termini di risultati sarebbe molto ma molto più elevata, lì per l'accomodation law il gioco è ancora più facile del solito, anzi sono gli esempi viventi dell'accomodation law
PS non è un caso che alcuni coach continuino ad aggiornarsi proprio perché come nell'allenamento è necessario cambiare stimoli e continuare a porsi domande.
Spero di non avervi incasinato troppo le idee, l'unica cosa che dovete portarvi a casa è che l'accomodation law sopravviverà sempre a qualsiasi vostro allenamento, cambiate ambiente, cambiate programmi o coach e/o ponetevi nuovi obiettivi, come ho già detto sfidarsi sarà importante quanto allenarsi.
Se non sapete come poterlo fare nei vostri allenamenti sapete dove trovarmi.